Il termine Big Data è entrato prepotentemente a far parte del nostro vocabolario quotidiano. Big Data significa, in sostanza, che tutto ciò che facciamo, sia online che offline, lascia delle tracce digitali che diventano accessibili, catalogabili e misurabili. Ogni acquisto che facciamo con la carta di credito, ogni ricerca Google, ogni movimento che facciamo quando il nostro telefono cellulare è in tasca, ogni sito che visitiamo viene memorizzato.
Quando pero’ lo psicologo Michal Kosinski ha messo a punto un metodo per analizzare nel dettaglio la personalità degli utenti in base alla loro attività di Facebook, la potenzialità dell’uso dei Big Data si è mostrata anche in un campo fino ad allora inedito: la politica. La metodologia, infatti, è stata impiegata da Donald Trump nella campagna per la conquista della Casa Bianca. Il 9 novembre scorso, è diventato chiaro quali terreni inesplorati si aprono di fronte a noi. La società dietro la campagna online di Trump, del resto, è la stessa che aveva lavorato per il Brexit nel Regno Unito e si tratta proprio di una società di Big Data: Cambridge Analytica.
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