Telegram bloccato in Russia, società si rifiuta di consegnare le chiavi crittografiche

Pavel Durov, Fondatore e CEO di Telegram ha dichiarato che ”La privacy non è in vendita, e i diritti umani non dovrebbero essere compromessi per paura o avidità”.

La scorsa settimana, il Roskomnadzor — l’autorità per le telecomunicazioni della Russia — ha richiesto di limitare l’accesso al servizio di messaggistica criptata Telegram dopo che la società si è rifiutata di consegnarne le chiavi crittografiche. Venerdì, i tribunali russi hanno preso provvedimenti per bloccare immediatamente l’applicazione nel paese.

Molti russi utilizzano Telegram, ma la principale agenzia di sicurezza della Russia, il Servizio Federale per la Sicurezza della Federazione russa, ha ripetutamente accusato Telegram di facilitare la comunicazione tra le organizzazioni terroristiche.

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Secondo il media di stato russo RT, Roskomnadzor ha dichiarato che il blocco resterà in vigore fino a quando Telegram fornirà le chiavi. I rappresentanti di Telegram non si sono presentati durante l’audizione, ma intendono presentare ricorso contro la decisione.

Telegram sostiene di avere più di 100 milioni di utenti mensili, anche se non pubblica i dati riguardanti i suoi utenti a livello nazionale, quindi non sappiamo quanti russi utilizzano l’applicazione e per quanti il servizio sarà interrotto.

Gli stessi funzionari del Cremlino utilizzano Telegram e hanno annunciato che cercheranno un nuovo servizio sostitutivo dopo il divieto, secondo quanto riportato da Reuters.

Il blocco è stato accolto dalle critiche dei gruppi di difesa della libertà della Rete.

”La crittografia è essenziale per la definizione dei diritti umani,” ha dichiarato a Motherboard il consigliere generale di Access Now Peter Micek durante una telefonata. ”È essenziale per le transazioni finanziarie e il libero flusso di informazioni di ogni tipo. Siamo fiduciosi che le forze dell’ordine [russe] abbiano a disposizione molti strumenti per svolgere il loro lavoro in modo efficace senza mettere a repentaglio i diritti umani.”

Micek ha aggiunto di non essere d’accordo con la giustificazione fornita dal governo russo per il blocco Telegram cioè combattere il terrorismo: ”Il terrorismo è la scusa per giustificare molte proposte di censura,” ha detto.

Leggi l’articolo originale La Russia blocca Telegram, ma Telegram non ci sta

Fonte: Motherboard | di Mack DeGeurin

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