Fino a qualche anno fa erano i telefoni ad essere violati. Poi, naturalmente, si è passati a computer, smartphone, telecamere di sicurezza connesse a Internet e, recentemente, ai dispositive del cosiddetto Internet delle cose. La prossima frontiera potrebbe essere direttamente il cervello umano. Sembra uno scenario fantascientifico, come del resto lo sembravano, fino a pochi decenni fa, i dispositivi oggi di uso comune; ma secondo uno studio di una ricercatrice italiana “hackerare i pensieri” potrebbe essere molto più facile di quello che si crede.
Tamara Bonaci dell’Università di Washington ha infatti descritto un esperimento in occasione della conferenza sulla sicurezza Enigma che dimostra come un semplice videogioco può’ essere usato per raccogliere segretamente risposte neurali attraverso la visualizzazione di immagini subliminali.
Nel caso dell’esperimento il gioco, chiamato Flappy la Balena, raccoglieva informazioni innocue come preferenze per ristoranti e fast food. Ma secondo la ricercatrice niente impedisce che, con mezzi più’ sofisticati, si possa passare ad estrarre informazioni molto più sensibili, tra cui le credenze religiose di una persona, le tendenze politiche , le condizioni mediche, e i pregiudizi.
Leggi l’articolo originale In not-too-distant future, brain hackers could steal your deepest secrets