Quesito:
Salve, mi chiamo Sebastiano sono un neo Avvocato e seguo con attenzione questa rubrica. Vorrei sapere, data l’emergenza di questi giorni, come si concilia la salvaguardia dei miei dati personali con uno scambio di informazioni necessario alle Autorità di Salute e Sicurezza pubblica?
Avv. Giulio D.
Grazie
Risposta:
Gentile Avvocato, questo è un momento critico non solo per il Paese ma anche per il binomio Privacy – Sanità, il quale, da sempre, presenta non poche difficoltà, sia per quanto riguarda i principi da tutelare, tutti di rango costituzionale, sia per l’approccio, non sempre agevole, degli operatori sanitari alle tematiche proprie della protezione dei dati personali. La diffusione a livello mondiale di un virus estremamente contagioso rappresenta un valido motivo per accedere ai dati personali di un cittadino, anche in assenza di un preventivo consenso dell’interessato. Su questo punto, si è dovuto pronunciare il Dott. Antonello Soro, Garante della privacy, mediante il provvedimento n. 15 del 2 febbraio 2020. Lo stato di necessità e urgenza, al quale il Garante ha dovuto far fronte, è stato tale da dover fare appello ad alcune deroghe del Regolamento UE 2016/679, quali l’articolo 9 paragrafo 2 lettera i, che prevede il caso della gestione di dati sensibili nelle situazioni di emergenza, facendo prevalere la salute delle persone sulla privacy del singolo. Con riguardo invece alle notizie trasmesse dalle più disparate testate giornalistiche e talk televisivi, la privacy deve bilanciarsi con il diritto di cronaca, il quale deve essere esercitato nel rispetto dell’essenzialità dell’informazione e dell’interesse pubblico. In altri termini, risulta necessario che il giornalista si attenga sempre al rispetto oltre che dei canoni predetti anche e soprattutto del rispetto della dignità della persona.
Dott.ssa Francesca Zuccari
DPO at MBS S.r.l.
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